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sabato 27 aprile 2024

VIGNAIOLI E VINI — il Blog di Nadio Stronchi

Nadio Stronchi

Nadio Stronchi, autore di “Vignaioli e vini della Val di Cornia e Isola d’Elba”, è un appassionato cultore di vini e, più in generale, di mondo agricolo. Bibliofilo e instancabile ricercatore è stato promotore di attività enoiche dentro la storia locale Val di Cornia, Toscana

Lo storico toponimo del vino di “Acqua Giusta”

di Nadio Stronchi - lunedì 18 dicembre 2023 ore 16:21

Il proverbio dice: “tutti i nomi portano a casa”. I nomi dei vini hanno sempre una giustificazione; L’idea del proprietario, correggetemi se sbaglio, è legata a delle indicazioni che lo legano a luogo dove è situato il vigneto, in questo caso a un podere e a un fosso chiamati Acquagiusta. Succede, però, in altri casi al nome dell’azienda agricola o vinicola storica. In altri casi ancora si cerca un nome altisonante e che lo differenzi da altri vini. Di questo argomento ho avuto occasione di parlarne con l’enologo Piero Pittaro il quale sostiene che ci sono troppe etichette che si riferiscono agli IGT che sono liberi da vincoli legislativi che invece hanno le DOC o le DOCG. Piero dice: è vero che per le IGT c’è mano libera di variare gli uvaggi e sperimentare di più e, a volte, di ottenere vini eccelsi, ma è vero anche che le migliaia di etichette che fanno parte delle IGT disorientano il consumatore non solo perché tante, ma con nomi di fantasia. In questo, caso, però, c’è la storia del territorio. Per me è chiuso l’argomento. A me piace parlare del vino ricordando un poco di storia, possibilmente, del luogo dove nasce; E’ il caso del vino che sto per scriverne. 

L’azienda vinicola è “La Badiola” radice del nome di Abbazia, di Castiglione della Pescaia in piena Maremma. In un testo di Danilo Barsanti in “Lepoldo II, Alessandro Manetti e la bonifica della Maremma”, racconta: Luogo che nel passato è stato tormentato dai paduli circostanti, a ridosso dello storico Lago di Prile in epoca etrusco-romana, con tutte le difficoltà dell’acqua stagnante e le zanzare. Però, La Badiola si è sempre salvata dagli acquitrini perché situata in leggera altura. Insieme alla Tenuta dell’Alberese erano di proprietà di Leopoldo II Granduca di Toscana. Era il 1824, quando Leopoldo II sviluppò un periodo di collaborazione costruttiva tra politici e tecnici; In questo caso con Alessandro Manetti mettendo a frutto interventi di bonificamento della Maremma. Leopoldo non era tanto stimato dal popolo al punto che fu apostrofato con il soprannome di “canapone” perché aveva i capelli biondi non proprio brillanti. 

Con Manetti, Leopoldo fece ripristinare, anche, la strada Follonica-Castiglione della Pescaia. In quel tempo la Maremma era un autentico deserto di abitanti, ma con i miglioramenti strutturali si passò da 65000 nel 1820 a 73500 nel 1840, a 100629 nel 1861. Tra il 1820 e il 1861, Leopoldo fece, inoltre, nelle sue due grandi Tenute di Alberese e Badiola, impiantare olivi, viti e gelsi, e costruire case rurali. In un altro testo, in “ Bonifiche dello Stato Senese” scritto da Leonardo Rombai e Raffaella Signorini, pag. 546, 2° parag. “ si menziona che numerosi furono gli incentivi per la modernizzazione delle strutture agrarie con l’esempio delle due grandi Tenute Lorenesi: Alberese e Biodola, a conduzione diretta del Granducato. Oggi, la Tenuta è di proprietà della famiglia Moretti, proprietari anche della cantina Petra in Suvereto della Val di Cornia. Anche La Badiola di Castiglione della P. è una azienda trainante. Esposta ai venti freschi di mare e protetti dalle colline dai venti di grecale e tramontana, le viti offrono le uve ben equilibrate nella loro maturazione. Una azienda che produce quattro vini.

Personalmente ho degustato il Rosso della Maremma DOC “Acqua Giusta” con un uvaggio bordolese Cabernet Sauvignon, Merlot e Shiraz. Il 2021, mi ha dato le seguenti sensazioni degustative. Colore: rosso rubino con riflessi aranciati. Olfatto: Elegante, con sentori di frutti neri maturi, (ciliegia Marasca). Gusto: ben strutturato, caldo, e notevole persistenza.

Nadio Stronchi

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