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Attualità giovedì 13 maggio 2021 ore 21:02

Massorondinaio, Italia Nostra chiede la Via

Italia Nostra ha scritto alla Regione Toscana per rivedere la decisione di non sottoporre a valutazione di impatto ambientale il nuovo impianto



SCARPERIA E SAN PIERO — Italia Nostra è intervenuta sul caso del nuovo impianto di trattamento dei rifiuti previsto in via Massorondinaio con una lettera inviata alla Regione Toscana, Comune di Scarperia e San Piero e Soprintendenza. 

L'associazione chiede alla Regione Toscana di rivedere la decisione con la quale la dirigente del settore Via ha deciso di non sottoporre a valutazione di impatto ambientale il nuovo impianto di trattamento di “rifiuti speciali non pericolosi” lungo il fiume Sieve, a ridosso dell'abitato di San Piero a Sieve.

Italia Nostra giudica "scandaloso", il decreto Regione Toscana n. 7031 del 29 Aprile 2021, con cui il Dirigente responsabile Ambiente ed Energia-Settore Valutazione Impatto Ambientale ha certificato la "non necessità di sottoporre il progetto alla procedura di valutazione dell'impatto ambientale”. 

Italia Nostra scrive nella lettera (in allegato la versione integrale) "In sostanza, si vuole installare un impianto o macchinario mobile cingolato, a cui saranno affidate le operazioni di vaglio e frantumazione di inerti, per la produzione di materia prima secondaria ad uso edile: un impianto classificabile dal Ministero della Salute come “industria insalubre di prima classe”, essendo localizzato a non più di 260 metri da edifici residenziali, e da collocare nell'area ad oggi utilizzata per lo stoccaggio e la movimentazione degli inerti al di fuori del regime dei rifiuti di cui alla parte quarta del D.Lgs. 152/06 con accesso da Via Massorondinaio".

L'area industriale "è ubicata ai margini dell'abitato di San Piero a Sieve (da cui è separato da una cortina di vegetazione arborea) e dal suo recente parco pubblico attrezzato: una piana paesisticamente vincolata, attraversata dal fiume Sieve e posta ai piedi della collina dominata dalla monumentale fortezza medicea di San Martino, dalla quale è ben visibile l'area di produzione" ha sottolineato l'associazione.

E prosegue "Anziché provvedere ad una pur graduale delocalizzazione delle attività industriali qui presenti, con loro trasferimento nell'area di Pianvallico - come previsto nel Regolamento Urbanistico vigente per le “industrie a rischio di incidente rilevante e/o insalubri di classe I” - Comune e Regione hanno con ciò deciso di accrescere i rischi ambientali dell'area fra il fiume Sieve e il centro abitato di San Piero a Sieve e i problemi di non ottimale qualità della vita dei suoi abitanti".

Le conclusioni "Nonostante le carenze progettuali, e nonostante le osservazioni critiche di alcune delle istituzioni competenti, il cittadino legge con sconcerto e con preoccupazione l'esito, ovvero il parere positivo, espresso - è il caso di dire paradossalmente - dalle istituzioni competenti: a partire dalla Soprintendenza post 26.2.2021 – che prescrive la presentazione “di un progetto di integrazione paesaggistica dell'intervento che affronti il tema della riduzione dell'impatto percettivo nei confronti della Fortezza di S. Martino” –; dalla Regione Toscana. Direzione Urbanistica, Settore Tutela, Riqualificazione e Valorizzazione del Paesaggio, che – con scritto successivo al 25.2.2021 – sancisce l'allineamento del progetto “con i contenuti strategici del PIT-PPR”, e quindi ne decide l'approvazione, con la sola vera prescrizione – richiamante la richiesta della Soprintendenza, in considerazione della “manifesta visibilità” dell'area “rispetto alla Fortezza di San Martino” – “di rafforzare la fascia di verde perimetrale o riempimento delle lacune esistenti, attraverso piantumazione di specie autoctone arboree e arbustive...”; e da ultimo dalla Regione Toscana, con il più volte richiamato decreto n. 7031 del 29 aprile 2021, con cui il Dirigente responsabile Ambiente ed Energia-Settore Valutazione Impatto Ambientale, ingegner Carla Chiodini, ha certificato la non necessità di “sottoporre il progetto alla procedura di valutazione dell'impatto ambientale”.

Italia Nostra "Condivide le ragionevoli e documentate osservazioni presentate dal Comitato di Massorondinaio, con la motivata richiesta “di applicare la VIA ordinaria ai sensi degli articoli 20 e seguenti del Dlgs 152/2006” e chiede alla Regione Toscana di riconoscere l'errore commesso in sede di decreto n. 7031 del 29 Aprile 2021, il suo annullamento e la sua sostituzione con altro atto in cui si riconosca, finalmente, la necessità di sottoporre il progetto di impianto, di proprietà del tutto privata, alla procedura di valutazione dell'impatto ambientale".


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