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Attualità martedì 27 aprile 2021 ore 18:18

Il futuro di Massorondinaio al voto in Comune

Il Comitato ha proposto all’amministrazione di votare una mozione con la quale si chiede un cambio di destinazione d’uso della zona dello stabilimento



SCARPERIA E SAN PIERO — Il Comitato di via Massorondinaio, l'area residenziale di San Piero a Sieve vicina ad alcuni stabilimenti industriali, ha proposto all’amministrazione comunale di sottoscrivere una mozione redatta con i propri consulenti giuridico ambientali che sarà votata nel prossimo Consiglio comunale di Scarperia e San Piero.

L'atto è all'Ordine del giorno in votazione il 29 Aprile e chiede un cambio di destinazione d’uso della zona che ospita gli stabilimenti "Una scelta politica chiara contro l’ampliamento industriale a Massorondinaio".

"L’approvazione della mozione non avrebbe valore legislativo - spiega il Comitato in una nota - ma è solo un indirizzo politico ovvero la manifestata volontà di portare avanti, nel tempo, una riqualificazione urbana invece che industriale, impedendo nuove attività o incrementi delle esistenti e addirittura portando avanti trattative per un eventuale accordo di delocalizzazione con le attività esistenti. Tutto questo sarebbe fatto in conformità alle normative vigenti, sia nazionali che comunali. Infatti, il piano urbanistico dell’ex-comune di San Piero a Sieve, attualmente in vigore, prevede che questo tipo di aziende (insalubri di prima classe) vengano localizzate a Pianvallico e non in paese. Tra l’altro la riqualificazione della zona era stata prospettata anche dal Sindaco Federico Ignesti in campagna elettorale": 

Il Comitato ha ricordato "Nel 2018 si parlava di “vapore acqueo” ma con una una sentenza il Tar subordinò il proseguimento dell’attività alla revisione del progetto di mitigazione ambientale dell’impianto che ha portato poi a una vera e propria modifica sostanziale dello stesso. Quindi almeno per Massorondinaio le emissioni non erano solo vapore acqueo"

Ha poi aggiunto "Oggi si parla di "calcinacci", ma se anche fosse l’installazione di questa ulteriore attività avverrebbe a ridosso di una zona residenziale a riprova della mancanza di un assetto di pianificazione territoriale volto a evitare la contiguità di industrie insalubri e abitato che purtroppo gli abitanti di Massorondinaio ben conoscono da molti anni. Ma quello che più ci preme dire è che alcuni rifiuti oggetto dell’autorizzazione possono essere identificati da codici cosiddetti a specchio, la cui pericolosità dipende dalla concentrazione di sostanze pericolose in esso contenute. Per questi motivi la Regione Toscana sta valutando se sottoporre l’autorizzazione a una Valutazione di Impatto Ambientale che permetterebbe una analisi più approfondita della situazione" ha concluso il Comitato.


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