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Attualità mercoledì 30 settembre 2015 ore 17:29

Violenza sulle donne, sportello anche a Borgo

A cercare assistenza allo spertello "Donna chiama donna" sono donne istruite, oggetto di violenza, molestie, stalking. Il servizio sbarcherà a Borgo



BORGO SAN LORENZO — Nel corso del convegno si è parlato anche dell'attività dello sportello “Donna chiama donna” della Camera del lavoro (telefono 0552700417, mail donnachiamadonna@firenze.tosc.cgil.it), che si avvale anche della collaborazione di una avvocata. Da anni lo sportello che d'ora in poi farà tappa una volta al mese anche a Figline, Empoli e Borgo San Lorenzo assiste donne con problemi di lavoro, donne incinta che non sanno come coniugare la maternità con il mestiere, donne discriminate o maltrattate, o che hanno un genitore non più autosufficiente o che vogliono adottare un bambino.

“Discriminazione di fatto, difesa di diritto: l'azione sindacale dopo l'approvazione del Jobs Act: questo il titolo del convegno organizzato dal Coordinamento Donne Cgil Firenze e Toscana in Camera del lavoro in Borgo Greci, con gli interventi di Elena Cherubini, responsabile Coordinamento Donne Cgil Firenze, l'avvocato Marina Capponi che ha parlato del contrasto alle discriminazioni nel lavoro alla luce dei nuovi provvedimenti del Jobs Act, Camilla Sanquerin dell'ufficio Vertenze, Paola Galgani segretaria Generale della Camera del Lavoro di Firenze.

 “Abbiamo investito sullo sportello per dare assistenza e strumenti alle persone in presenza di situazioni di discriminazione, è un importante presidio di ascolto e per questo abbiamo deciso di allargare il servizio anche alla provincia”, ha detto Paola Galgani.

Le casistiche su chi si rivolge allo sportello sono tante: una fotografia esce da uno studio, rivelato al convegno di oggi, su un campione di 200 donne che si sono recate in questi anni allo sportello. Le fasce d’età più rappresentate vanno dai 35 ai 55 anni, ma con una presenza di ultra 66enni al 16%. Lo stato civile più frequente è il matrimonio, seguono separate e single, ma con un 17% di convivenze (solo il 14% sono divorziate); nella stragrande maggioranza - e indipendentemente dallo stato civile - con figli, mentre le non italiane sono al 18% (presenza significativa). 

Come facilmente intuibile, se pensiamo a tutte le statistiche che riguardano le donne, quelle che si sono rivolte allo sportello sono per lo più istruite: solo il 18% con la scuola dell’obbligo, a fronte di un 34% con titoli nella sfera universitaria, da laurea breve a master, e un’alta presenza di diplomi. Sono prevalentemente occupate nei servizi e nel pubblico impiego; poi vengono le pensionate, ma cominciano a essere molto presenti i contratti “atipici”: sono il 22%, mentre al 17% si trovano le disoccupate o casalinghe.


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