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Cronaca sabato 23 maggio 2020 ore 18:50

Soldi, gelosia e tre colpi per freddare l'amica

Le richieste di soldi apposte come spiegazione del proprio gesto dal militare fiorentino arrestato per omicidio a Cuneo. Ha vissuto 20 anni al Forteto



CUNEO — Avrebbe agito spinto dalle  richieste di soldi e, forse, anche dalla gelosia, Francesco Borgheresi, il militare fiorentino di 42 anni che ieri pomeriggio ha confessato alla polizia di aver ucciso a colpi di pistola Mihaela Apostolides, 44 anni, di origine romena (vedi articolo correlato). La vittima viveva a Saluzzo. L'omicidio è avvenuto fuori da un supermercato alla periferia di Cuneo. 

I due, a quanto pare, avevano appena fatto la spesa. Poi sarebbe scoppiata la lite in macchina seguita dai colpi di pistola, pare tre, con i quali l'uomo avrebbe ucciso la donna, almeno due quelli che l’avrebbero raggiunta al petto. La donna forse era la sua compagna: quale fosse la relazione tra i due è comunque ancora al vaglio degli inquirenti. 

L'uomo è stato arrestato e portato in carcere dopo l'interrogatorio e dopo un passaggio in ospedale dove è stato medicato a una mano in cui, a quanto pare, gli si era conficcato un proiettile esploso durante la lite. 

Da quanto emerso, la vittima lavorava in alcuni locali della zona e, nel periodo di chiusure per il Coronavirus, si era trovata in difficoltà economiche e si era trasferita con la sorella in un alloggio fuori Cuneo dove avrebbe passato la notte di giovedì con Borgheresi.

Francesco Borgheresi era nato nella comunità del Forteto di Vicchio del Mugello, come spiegato in una nota dell'Associazione vittime del Forteto. La comunità è stata al centro di una terribile vicenda di abusi e violenze su minori culminata con la condanna in via definitiva a 14 anni di carcere del fondatore, Rodolfo Fiesoli. Condannati a pene diverse anche una quindicina di suoi collaboratori. "E' nato al Forteto - spiega l'Associazione - da una socia fondatrice e in ottemperanza al dogma 'fortetiano' del rifiuto della famiglia di origine, non è stato cresciuto dalla mamma ma affidato a una 'madre funzionale'".


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