Aggredisce i volontari che soccorrono il padre

Con l'auto, l'uomo avrebbe bloccato l'ambulanza impedendole di ripartire, poi avrebbe tentato di colpire l'autista e minacciato gli altri soccorritori

BORGO SAN LORENZO — L'intervento in codice rosso per soccorrere un uomo colpito da malore, poi l'arrivo del figlio che aggredisce i volontari. E' accaduto nella serata di ieri a Borgo San Lorenzo, dove un equipaggio delle Misericordie è intervenuto per un soccorso a persona all'interno di un'abitazione, iniziando le manovre per il successivo trasporto in ospedale del paziente.

Nel frattempo l'arrivo del figlio che avrebbe parcheggiato la propria auto dietro all'ambulanza. Invitato da uno dei soccorritori a spostare la macchina per consentire al mezzo di ripartire, avrebbe reagito tentando di prendere a pugni l'autista e rompendogli gli occhiali da vista. Poi si sarebbe scagliato contro gli altri soccorritori e personale dell'Asl, minacciandoli.

I carabinieri, successivamente informati, hanno avviato le indagini volte ad accertare la dinamica dell'accaduto.

“Due aggressioni nel giro di pochi giorni nella provincia di Firenze e purtroppo è una escalation che va avanti da mesi - commenta Andrea Ceccherini, presidente del Coordinamento delle Misericordie dell’Area fiorentina - Qualche giorno fa è toccato agli amici della Fratellanza Militare, ieri sera a volontari della Misericordia di Borgo San Lorenzo, che fa parte del nostro Coordinamento. Oltre al carico di violenza, la cosa preoccupante è il senso di impunità che mostrano molti degli aggressori. È una inciviltà a cui bisogna trovare il modo di porre fine”.

“Voglio esprimere la mia vicinanza e quella di tutto il Coordinamento delle Misericordie ai volontari e all’autista aggrediti - dice Ceccherini -. Non siete soli, noi continueremo a far sentire la nostra voce. In questo senso bene ha fatto il presidente della nostra Federazione regionale, Alberto Corsinovi, a chiedere un incontro al prefetto di Firenze Francesca Ferrandino, che ringraziamo per aver accolto subito la richiesta. I nostri volontari sono in strada per aiutare chi ha bisogno e non possiamo tollerare che rischino la propria incolumità mentre svolgono il loro servizio”.

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