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Attualità mercoledì 12 aprile 2017 ore 11:31

I migranti accolti a Poggio la Croce

Trenta richiedenti asilo sono arrivati nella frazione. Le famiglie hanno risposto positivamente con atteggiamenti costruttivi e responsabili



GREVE IN CHIANTI — Le famiglie hanno risposto positivamente all’invito del parroco Don Martin e delle amministrazioni comunali di Greve in Chianti e Figline e Incisa Valdarno a collaborare con atteggiamenti costruttivi e responsabili

I sindaci Sottani e Mugnai: “abbiamo iniziato questo percorso insieme e continuiamo a farlo, nel rispetto delle esigenze del nostro territorio e al fianco dei cittadini, garantendo presenza, ruolo di supporto e interventi di mediazione” 

“All’arrivo dei nuovi richiedenti asilo i cittadini di Poggio alla Croce devono poter rispondere con la sensibilità di una comunità accogliente e tollerante, come del resto è nella natura più profonda del popolo italiano, mettendo in campo la forza del dialogo, allontanando al contrario sentimenti negativi tra cui la paura, seppur comprensibile, e il rifiuto”. 

Don Martin Bakole Katala della Parrocchia di Poggio alla Croce, frazione posta sul confine tra Greve in Chianti e Figline e Incisa Valdarno, lo dice a chiare lettere e rinnova l’invito alle duecento persone, presenti ieri sera all’incontro organizzato dalle amministrazioni comunali nei locali della pizzeria della Società di Mutuo Soccorso, di pensare e agire da cittadini attivi favorendo e promuovendo l’integrazione in modo costruttivo e propositivo. 

L’apertura del nuovo Centro di accoglienza di Villa Viviana, gestito dalla Cooperativa Cristoforo, incaricata dalla Prefettura di Firenze che sostiene finanziariamente il progetto e l’intervento, è il tema intorno al quale i sindaci Paolo Sottani di Greve in Chianti e Giulia Mugnai di Figline e Incisa Valdarno hanno sostenuto il dibattito e si sono confrontati con le famiglie di Poggio alla Croce. All’iniziativa erano presenti anche gli assessori alle Politiche per l’integrazione Maria Grazia Esposito e Ottavia Meazzini. 

In molti, tra i cittadini presenti all’assemblea, hanno risposto positivamente all’esortazione del parroco congolese che ha invocato il tema della partecipazione alla vita di comunità come veicolo di pace e alla volontà, comune e condivisa dei sindaci, disposti ad affrontare e gestire insieme attraverso la rete della collaborazione tra istituzioni, parrocchia, cooperativa e terzo settore, l’insediamento e la permanenza temporanea dei rifugiati. 

“La conoscenza e l’informazione - hanno dichiarato i primi cittadini - sono gli strumenti migliori per costruire un approccio responsabile, consapevole, pacifico. Siamo chiamati a rispondere ad un’emergenza umanitaria di portata internazionale. Abbiamo iniziato questo percorso insieme e continuiamo a farlo, nel rispetto delle esigenze del nostro territorio e al fianco dei cittadini, garantendo presenza, ruolo di supporto e interventi di mediazione con l’obiettivo di attivare, stimolare e monitorare la realizzazione di specifici progetti di integrazione con il coinvolgimento del tessuto associativo e della preziosa risorsa del volontariato locale”. L’intervento degli operatori della Cooperativa Cristoforo si è rivelato particolarmente utile al dibattito. In particolare sono stati il vicepresidente Giovanni Massini e la Coordinatrice del progetto accoglienza migranti Romina Raspini a sciogliere dubbi e rispondere alle necessità dei cittadini che chiedevano di essere informati puntualmente sulle attività programmate per gli ospiti. 

“Il piano di accoglienza che abbiamo elaborato prende le mosse da un principio chiaro e semplice, il rispetto delle regole – spiega Massini – i richiedenti asilo devono attenersi ad una serie di direttive, come il rientro in struttura ad una data ora, il divieto di fumo all’interno della villa e così via, che non accetta deroghe di alcun tipo. I giovani, di cui ancora non conosciamo la provenienza e l’etnia, saranno affiancati da operatori attivi h24, con presidi notturni e diurni”. Il lavoro della Cooperativa, articolato sulle attività di formazione, orientamento e integrazione, è stato illustrato nel dettaglio da Romina Raspini. “I ragazzi dedicheranno gran parte della loro giornata all’apprendimento della lingua italiana come previsto dalla normativa – aggiunge - attiveremo occasioni di contatto diretto per conoscere le loro problematiche, li guideremo nei percorsi e negli adempimenti burocratici, tenendoli aggiornati sull’iter delle loro domande, li sosterremo nei controlli sanitari e spiegheremo come funzionano il lavoro, i servizi e la sanità in Italia”. Nel corso della serata è emersa anche la presenza di un gruppo di cittadini che ha creato un blog a favore della cultura dell'integrazione e si dedica a questa attività in particolar modo per l'arrivo dei migranti a Poggio alla Croce. 

Il blog, disponibile all'indirizzo poggioallacroce.wordpress.it, è coordinato dal professor Andreas Forniconi


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