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Attualità martedì 27 aprile 2021 ore 15:10

Col bisturi in valigia per i pazienti oncologici

L'équipe del San Jacopo

Nell'anno del Covid i medici dell'ospedale San Jacopo hanno operato oltre 1.300 malati di tumore anche spostandosi nei presidi di Pescia e del Mugello



PISTOIA / PESCIA / BORGO SAN LORENZO — Col bisturi in valigia pur di curare e operare i malati di tumore: lo hanno fatto le équipe medico chirurgiche dell'ospedale San Jacopo di Pistoia che nell'anno del Covid-19 non hanno mollato, a costo di spostarsi a operare presso altri presidi convenzionati e in quelli della rete aziendale come il Santi Cosma e Damiano a Pescia e l'ospedale del Mugello, a Borgo San Lorenzo.

Indisponibilità di reparti trasformati per accogliere i malati di Covid, sale operatorie adibite a terapie intensive e anestesisti impegnati a seguire i pazienti: tutto questo non ha fermato completamente gli interventi chirurgici all'ospedale San Jacopo, soprattutto quelli oncologici. Da marzo 2020 ad aprile di quest'anno i pazienti con patologia tumorale operati sono stati 1.351: 777 interventi, alcuni dei quali anche con comportamento incerto, sono stati effettuati nel blocco operatorio del San Jacopo a Pistoia e altri 574 in service presso le strutture che collaborano con l'Azienda in forma convenzionata e una quota rilevante di questi, 174, nel presidio ospedaliero di Pescia e 4 nel presidio ospedaliero di Borgo San Lorenzo.

"L'attività si è svolta anche con intere équipe chirurgiche che si sono spostate in altri territori dell'Azienda da Pistoia a Firenze al Mugello, dove i pazienti sono stati trattati dagli stessi professionisti che li avevano in carico a Pistoia. Mi preme - spiega il dottor Sandro Giannessi, direttore dell'area chirurgica aziendale e della chirurgia generale dell'ospedale di Pistoia - fare menzione della grande collaborazione che abbiamo trovato da parte dei colleghi e del personale infermieristico, nelle strutture in cui siamo stati accolti. In questo anno i chirurghi hanno anche supportato i colleghi dell'area medica nei turni e gli anestesisti nell’assistenza ai pazienti in rianimazione. Siamo consapevoli che tanti malati stanno ancora facendo i conti con l'ansia e che molti avrebbero bisogno dell'intervento anche solo per migliorare la loro condizione di vita ma, in questa fase, chi realmente aveva bisogno non è rimasto indietro".

Prima dell'emergenza pandemica, il presidio pistoiese aveva conosciuto una stagione di incremento dell'attività chirurgica, con conseguente abbattimento delle liste d'attesa operatorie. Poi, il Covid-19 che ha cambiato le carte in tavola. E oggi: "E' ancora difficile gurdare al futuro con ottimismo - dichiara Stefano Michelagnoli, direttore del dipartimento delle specialistiche chirurgiche - tuttavia abbiamo già pronto un piano di recupero da attivare con la ripartenza e già svolto con successo e che prevederà di assegnare specifici progetti di abbattimento delle liste d’attesa ad ogni presidio ospedaliero".


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