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Frode alimentare, ventimila uova sequestrate

Un allevatore comprava uova da un allevamento di galline in gabbia ma le rivendeva come se provenissero dal proprio che era invece all'aperto

Marchiava ogni uovo con il codice 1 che rappresenta l'allevamento di galline all'aperto mentre le uova provenivano da un allevamento in gabbia di Rimini. A finire nei guai un allevatore del Mugello che è stato denunciato dai carabinieri forestali per frode alimentare.

L'allevatore mugellano è stato fermato dai carabinieri forestali mentre stava trasportando ventimila uova a Forlì, uova acquistate da una società agricola con sede in provincia di Rimini.

I militari di Borgo San Lorenzo, informati dai colleghi, hanno effettuato un controllo nell'azienda agricola dell'allevatore in Mugello al fine di verificare la tracciabilità e rintracciabilità delle uova che stava trasportando.

I carabinieri forestali  hanno quindi accertato che le uova erano state acquistate a Rimini e prodotte da un allevamento in gabbie mentre quelle commercializzate dall'allevatore erano uova da allevamento all’aperto. Il titolare dunque aveva marchiato ogni singolo uovo con il proprio codice aziendale, attribuendogli in modo fraudolento il codice 1 ovvero uova provenienti da allevamento all’aperto.

Alla luce di quanto accertato, emergeva l’ipotesi di reato frode in commercio a carico dell’allevatore. Le uova provenienti da allevamento in gabbie vengono vendute a circa 0,10 centesimi di euro l’una mentre le uova provenienti da allevamento all’aperto vengono vendute indicativamente a circa 0,25 centesimi di euro l’una.

I militari hanno provveduto a sequestrare documenti di trasporto, registri e quasi 800 uova risultate presenti presso gli esercizi commerciali.