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Stato d'emergenza in Mugello, il governo rinvia

Il Consiglio dei ministri si è riservato di dichiarare lo stato di calamità nazionale per la Toscana, come invece auspicato dal presidente Giani

La sala del Consiglio dei ministri

Varati i provvedimenti per l'emergenza alluvione che ha sconvolto l'Emilia-Romagna e rinvio per quanto riguarda la dichiarazione di stato di emergenza nazionale relativamente ai comuni toscani colpiti dai medesimi eventi meteo ovvero quelli dell'Alto Mugello, la Romagna Toscana: è l'esito della seduta odierna del Consiglio dei ministri in cui il governo ha licenziato le misure relative alla calamità naturale che nei giorni scorsi ha colpito l'Italia centrale.

Il Governo ha varato un decreto legge con misure per quasi 2 miliardi destinate all'Emilia-Romagna, e un'ordinanza di protezione civile che estende lo stato d'emergenza ai territori comunali romagnoli colpiti dalla seconda ondata alluvionale.

Toscana e Marche rimangono in sospeso, col governo che prima di ampliare anche lì lo stato di emergenza nazionale intende completare l'istruttoria, ma già prevede la necessità di percorsi differenti per le due regioni. 

In mattinata il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani aveva auspicato che dal governo giungesse la dichiarazione di stato di calamità nazionale per la Romagna Toscana: "Noi abbiamo predisposto tutte le schede con la documentazione necessaria che attesta tutte le 200 frane accertate fra i territori comunali di Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio. In parte, oltre il passo del Muraglione, anche nel comune di San Godenzo", aveva spiegato.