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Quei francesi dal cuore un po' toscano

Rinnovato nella sede del Consiglio regionale il patto di amicizia stipulato venticinque anni fa tra i Comuni di Marradi e Castelnaudary

C'erano anche gli amministratori che tra il 1990 e il 1991 furono fautori del patto di amicizia tra il Comune mugellano e quello della regione della Linguadoca-Rossiglione. E naturalmente c'erano i sindaci attuali, Tommaso Triberti e Patrick Maugard. 

Una sessantina i componenti delle delegazioni francese e italiana presenti in Palazzo Panciatichi per la cerimonia ufficiale del rinnovo del patto, che è stata preceduta dagli inni nazionali italiano e francese, e dall’inno d’Europa, eseguiti dalla banda di Popolano. Presenti anche la consigliera regionale Fiammetta Capirossi e la rappresentante regionale della Languedoc Hélène Giral. 

Il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, che ha aperto la cerimonia, ha esordito con un riconoscimento al sindaco Triberti, “davvero persona di grande sensibilità nella proiezione esterna del capoluogo dell’alto Mugello, Marradi, con un paese importante quale Castelnaudary”. Poi ha ricordato la lunga storia dei rapporti che legano Toscana e Francia: "Il 28 ottobre del 1534 – ha detto Giani - Caterina dei Medici iniziava il suo viaggio verso Lione, dove sarebbe andata in sposa a Enrico II e dove sarebbe diventata colei che per 55 anni determinò i destini di Francia”. Giani ha ricordato il “rapporto speciale tra Toscana e Francia”. 

Per il sindaco di Marradi Triberti è necessario che il patto di amicizia prosegua e che crei "occasioni reciproche di crescita sociale e culturale, promuovendo progetti e collaborazioni tra i nostri comuni perché le nuove generazioni possano vivere e crescere in un’Europa che apre le porte e offre opportunità, che sia più generosa e solidale, che guardi al futuro con coraggio e speranza”. Dal canto suo il primo cittadino di Castelnaudary Maugard ha detto: ”Siamo onorati di essere ricevuti in Consiglio regionale. Questa è una giornata memorabile che concretizza l’unione tra le nostre comunità, ben rappresentate dalle loro tradizioni culturali, sportive e gastronomiche, come le nostre cucine tipiche”.