Cronaca

Prigioniera tra le mura del casolare

Due albanesi sono stati arrestati dai carabinieri nel blitz che ha portato alla liberazione della giovane rumena tenuta reclusa per quasi un mese

Una prigionia lunga che sarebbe andata avanti a lungo se i carabinieri non fossero intervenuti con il blitz scattato all'alba a Barberino del Mugello. Qui, infatti, si trova il casolare in cui la giovane rumena era tenuta sepolta viva da un albanese di 29 anni con cui forse aveva avuto una relazione. 

I carabinieri l'hanno trovata sotto choc e ora aspettano che si riprenda per poterla interrogare e fare luce sulla vicenda che suo malgrado l'ha vista protagonista. La ragazza è stata portata via con la forza lo scorso 24 settembre dalla casa di un'amica dove si era rifugiata. A rapirla è stato il 29enne che avrebbe anche aggredito con un coltello l'amica, di origini sudamericane. 

L'uomo è stato arrestato dai carabinieri insieme a un suo connazionale di 25 anni trovato anche lui nello stesso casolare. Entrambi sono stati fermati anche per l'accoltellamento avvenuto il 23 settembre, un giorno prima del sequestro, in via Baracca a Firenze. Qui, a fare le spese del tentato omicidio, è stato un altro albanese di 29 anni, portato in ospedale con la milza trafitta da una coltellata. La sua testimonianza, insieme agli elementi raccolti dai militari negli ambienti della prostituzione e della microcriminalità, hanno messo gli investigatori sulla pista giusta. 

Non è escluso che tutti e due gli episodi, il sequestro e il tentato omicidio in via Baracca, possano essere legati a dissapori tra gruppi criminali legati al mondo della prostituzione. Troppo presto, comunque per dirlo. A questo punto i carabinieri aspettano che la ragazza parli nella speranza di ottenere indizi utili a fare chiarezza sull'accaduto. 

Il casolare dove la giovane era sequestrata risulta regolarmente affittato a una coppia di albanesi, presente nell''immobile al momento del blitz dei militari, e che è stata denunciata per favoreggiamento.