Lavoro

​Ortofrutticola, dietrofront sulla chiusura

Italcanditi ha presentato una proposta di riorganizzazione. I sindacati hanno chiesto un piano industriale per la salvaguardia dello stabilimento

Italcanditi ha fatto un passo indietro sull'annunciata chiusura della Ortofrutticola del Mugello, ma i sindacati non mollano la presa ed hanno chiesto un piano industriale "dettagliato e convincente" sulle nuove linee di produzione e sui posti di lavoro.

Al tavolo convocato dalla Regione Toscana l'azienda, rappresentata dall'ad di Italcanditi Maurizio Goffi e dal presidente di Ortofrutticola Carlo Parmoli, ha proposto una riorganizzazione della produzione: la produzione di marron glacè si trasferisce a Bergamo e a Marradi restano due linee di prodotto fresco ed una di congelati. Un dietrofront rispetto alla chiusura al 30 Gennaio 2022 ma che non ha convinto le parti in causa.

Si partiva dalla chiusura dello stabilimento con la delocalizzazione della produzione a Bergamo. Per 15 giorni gli 80 lavoratori coinvolti, soprattutto donne, sono stati in presidio davanti ai cancelli, con mobilitazioni istituzionali, politiche e della cittadinanza marradese. Sostegno anche dall'Emilia Romagna che fa parte dell'indotto.

Il sindaco di Marradi, Tommaso Triberti, che per primo ha lanciato l'allarme sulla ricaduta occupazionale resta scettico sulla salvaguardia dei posti di lavoro. Ad oggi circa 20 fissi e 100 stagionali ma potrebbero essere ridotti.

La Flai Cgil Firenze e Toscana è intervenuta con una nota "Le informazioni date dall'azienda al tavolo sono insufficienti per valutare il piano proposto rispetto al mantenimento del presidio alla “fabbrica dei marroni” Marradi. Quindi valuteremo con i lavoratori il mantenimento del presidio permanente, che noi riteniamo necessario fino a che non avremo le rassicurazioni e il piano industriale dettagliato rispetto al futuro del sito Marradese. Il piano industriale dovrà essere partciolarmente convincente, essendo trascorsi nemmeno 18 mesi dall'acquisizione di Ortofrutticola".