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Il sindaco ungherese difende il muro

Il primo cittadino di Valparota ha risposto alla lettera del sindaco di Borgo che lo aveva invitato a sconfessare la strada percorsa dal governo Orban

Il gemellaggio tra Borgo San Lorenzo e Valparota è a rischio. Tre settimane fa, infatti, il sindaco del comune mugellano, Paolo Omoboni, aveva preso carta e penna e scritto al suo omologo nella città ungherese, Marta Tabler, per chiedergli cosa ne pensasse della politica sull'immigrazione messa in campo dal governo del premier Orban. Una lettera che si concludeva con un monito chiaro. "Stop al gemellaggio - aveva detto Omoboni - con chi alza i muri e fa violenza".

Tutto questo accadeva in un momento in cui migliaia di persona in fuga dalla Siria stavano facendo pressione al confine ungherese nel tentativo di raggiungere la Germania. Un'esodo di massa cui il governo ungherese aveva deciso di rispondere con ampio uso della forza pubblica e alzando una recinzione al confine con la Serbia per evitare nuovi ingressi.

Oggi è arrivata la risposta di Marta Tabler anticipata, come rivela Repubblica, da una mail. Tabler si dice "personalmente fortemente d'accordo con la politica sull'immigrazione del governo ungherese e con il ministro Orban". E tanto basta per mettere in discussione i rapporti tra Borgo San Lorenzo e il comune di Valparota.

Il sindaco Tabler nella missiva però "conferma l'amicizia tra Varpalota e Borgo San Lorenzo ed auspica che eventuali criticità possano essere risolte con un rapporto franco e diretto".

"In questo momento - ha commentato seccamente Omoboni - sembra difficile rafforzare i rapporti di gemellaggio istituzionale fra Comuni che hanno visioni così diverse rispetto ad un problema di portata internazionale".