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"Il controllo di Mukki resti pubblico"

Appello dell'Unione dei comuni del Mugello dopo il pronunciamento ufficiale del Comune di Firenze che punta sulla fusione con la Centrale di Torino

Lo scema proposto dalla società piemontese è questo: creare un polo nazionale del latte che abbia alcuni rami a livello locale, da Vicenza alla Toscana. Quest'ultimo sarebbe appunto rappresentato da Mukki che, se la fusione dovesse rispecchiare quella realizzata tempo fa con Vicenza dalla Centrale del latte di Torino, finirebbe per mantenere il vecchio management alla guida della controllata locale. 

Un'idea che in linea di massima non dispiacerebbe ai comuni del Mugello. "Tutela e valorizzazione di una eccellenza vera del territorio - ha scritto il presidente dell'Unione dei comuni mugellani, Federico Ignesti -, ossia la filiera del latte di qualità del Mugello con i suoi produttori, i nostri allevatori e le cooperative di conferimento. Insieme alla crescita dell’azienda e del marchio, la tutela dei livelli occupazionali. Questi sono e restano i punti fermi più volte ribaditi e rivendicati anche dal Mugello con l’Unione dei Comuni ed i Comuni per la crescita di un prodotto di altissima qualità come il nostro latte". 

E questo si traduce in una richiesta per una governance locale. "Se fusione sarà, comunque le quote di maggioranza devono restare al pubblico - ha scritto Ignesti -. Crediamo che un’attività importante e strategica come questa, con possibilità di crescita e sviluppo, debba mantenere un controllo pubblico, magari attraverso un patto di sindacato”.