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"Tra ospedale e territorio servono nuovi legami"

E' l'obiettivo definito nel corso del webinar organizzato dall'ordine dei medici a un anno dall'esplosione della pandemia da Covid-19

A un anno dall'esplosione della pandemia da Covid-19, i medici fanno il punto sul ruolo degli ospedali e della medicina del territorio ma soprattutto sulla loro integrazione in un rapporto da strutturare e spesso amplificare. Un nuovo legame tra strutture ospedaliere e territorio, la collaborazione tra specialisti diversi, il riordino e gli investimenti sul territorio sono proprio alcuni dei temi discussi questa mattina al webinar Ospedale-Territorio: a che punto siamo organizzato dall’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della provincia di Firenze. 

"La pandemia ci ha mostrato quanto è importante il dialogo tra ospedale e territorio. In futuro servirà una collaborazione sempre più integrata, perché la finalità rimane la stessa per entrambi: l'assistenza e la cura del cittadino. Fino ad ora sono state delle realtà troppo separate, due percorsi distinti per il paziente. Possiamo invece creare una comunicazione intrecciata e continua. In questo modo cresceranno entrambe. Se il territorio dà una risposta efficiente, anche gli ospedali ne traggono vantaggi. E se gli ospedali si aprono al territorio si realizza quella continuità assistenziale tanto invocata negli ultimi anni", sottolinea il presidente dell'Ordine Pietro Claudio Dattolo.

C'è poi il grande fronte delle vaccinazioni anti Covid, su cui si è soffermato l'assessore regionale alla salute Simone Bezzini spiegando che in Toscana "sono quasi 450mila le persone che hanno avuto la somministrazione, con un andamento superiore alla media nazionale". "Abbiamo messo insieme una macchina organizzativa che ha una potenzialità di vaccinazione fra 25.000 e 30.000 somministrazioni ogni giorno. Questo significa che quando arriveranno forniture più consistenti, la Toscana sarà pronta a utilizzarle", ha aggiunto Bezzini.

Di ritorno sulla relazione tra ospedale e territorio, la vicepresidente dell'Ordine dei medici Elisabetta Alti ha messo l'accento sull'importanza di "promuovere cambiamenti e nuove modalità organizzative". Dal canto suo, il direttore del dipartimento specialistiche mediche della Asl Centro Giancarlo Landini ha ricordato come il Covid abbia "messo in evidenza le criticità nel rapporto tra ospedale e territorio". "All'inizio dell'epidemia gli ospedali non avevano letti a sufficienza dell'alta intensità che dovevamo reggere - ha sottolineato - ecco perché i pronto soccorso erano sempre affollati. Ma in poco tempo siamo riusciti ad aggiungere nuovi posti. In prospettiva però dovremo mantenere questi numeri anche dopo il Covid".