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​Il Treno è di Dante ma l'inferno è dei pendolari

Luglio si è aperto nel segno dei ritardi per i pendolari del Mugello che sono tornati alle vecchie abitudini, treni cancellati e disservizi

I pendolari toscani hanno assistito alla partenza del Treno di Dante che collega Firenze e Ravenna, lungo la Faentina, commentando la notizia con sarcasmo e sottolineando che l'inferno c'era già sulla linea ferroviaria.

"Pesantissimi ritardi hanno caratterizzato soprattutto la Faentina nella seconda metà di Giugno" è quanto denunciato da Giampaolo Giannelli, responsabile regionale trasporti e lavori pubblici Forza Italia Toscana.

Giannelli ripercorre la cronaca degli ultimi giorni "Domenica 4 Luglio la linea Faentina ha registrato ritardi col treno regionale 18896 Faena - Firenze con 28 minuti di ritardo. Il lunedi 5 Luglio, altri ritardi, da mattina fino a sera, oltre a treni fatiscenti. 7 luglio, treno regionale18952, una Littorina, piena già da Rufina senza aria condizionata. Gente in piedi.. Tutti accalcati alla faccia del distanziamento sociale e della sicurezza. Sempre oggi il treno delle 6 e 10 in partenza dalla Rufina. era la vetturina ed era oltre che in ritardo anche già strapieno. Infine Il treno regionale 19487 da Santa Maria Novella a Rimini 39 minuti di ritardo. Anche i regionali 8 e 10 Borgo - Firenze sono i vecchi classici convogli con tutti i problemi del caso".

"Nessuno contesta il "Treno di Dante", che è importante sotto numerosi aspetti ma nessuno dei sorridenti amministratori in parata per il treno di Dante, si è curato della quotidianità di chi il treno lo usa per lavoro. Perché i viaggi dei pendolari, specie in estate, sono una vergogna senza fine" ha concluso Giannelli.