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Ictus, la simulazione per salvare più vite

Ictus, si è svolta nel Mugello la simulazione per salvare ancora più vite. Coinvolti numerosi professionisti del presidio

Si è svolta all’ospedale del Mugello una simulazione sul percorso assistenziale dell’ictus ischemico acuto, per ottimizzare ulteriormente il trattamento di questa patologia che è inserita nel protocollo delle “reti cliniche tempo dipendenti” regionali.

Il test è stato condotto da un organismo terzo –Angels- Acute Network striving for Excellence in Stroke”- su un caso clinico già selezionato. Il paziente, sarà seguito in tutte le sue fasi: dall’esordio dell’ictus con i primi sintomi, all’inizio del trattamento e alle successive terapie. La gestione dell’ictus, dall’arrivo in Dea all’inquadramento diagnostico, consentirà a tutte le categorie professionali coinvolte di identificare i punti di forza e le eventuali criticità dell’intero percorso, con particolare attenzione alla successione dei momenti chiave e alla tempistica dell’intervento.

La simulazione ha riguardato, quindi, un gran numero di professionisti e le relative strutture di appartenenza: operatori della Centrale Operativa 118 Firenze-Prato, diretta dalla dottoressa Lucia De Vito, equipaggi di soccorso della Pubblica Assistenza e Misericordia di Borgo San Lorenzo, medici, infermieri, operatori socio sanitari (OSS) del pronto soccorso diretto da Roberto Vannini, neurologi e medici internisti, diretti dal dottor Stefano Spolveri che è anche uno dei referenti a livello regionale per l’ictus, anestesisti-rianimatori, radiologi, medici e tecnici del laboratorio analisi. In pratica verrà interessato l’intero team multidisciplinare, che, normalmente, gestisce tutto il percorso Stroke fin dall’accesso in pronto soccorso e nella fase acuta della malattia: gli operatori svolgeranno, quindi, il ruolo che compete alla propria figura professionale, seguendo il normale protocollo ictus ospedaliero.