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Gioco d'azzardo, la città adotta misure concrete

I dati sul gioco d'azzardo raccontano di numeri che lasciano l'amaro in bocca, in Italia ci sono più slot che posti letto nella Sanità pubblica

In Toscana uno stipendio al minuto finisce nelle cosiddette macchinette 1250 Euro ogni 60 secondi; 20mila le persone che nella nostra regione sono affette, o considerate a rischio, da gioco d'azzardo patologico, già circa 1400 sono in carico ai servizi. Nel territorio dell'ex Asl 10 sono stati registrati 222 casi di persone che si sono rivolte al SERD, in costante aumento nel corso degli ultimi anni. Di questi ad oggi poco più dell'80% sono uomini e tutte le fasce d'età sono interessate, basta pensare che la maggioranza dei giovani e degli adolescenti ha giocato d'azzardo almeno una volta negli ultimi 12 mesi.

I numeri sono emersi ieri nel corso dell'incontro “Ludopatia, conoscerla e affrontarla” che si è svolto nella sala Consiliare del Comune di Borgo San Lorenzo alla presenza del sindaco Paolo Omoboni, sono intervenuti la Dottoressa Angela Guidi responsabile del SERD della zona del Mugello, Donatella Turchi membro della Società della Salute e Serena Spinelli presidente dell'Osservatorio regionale sulla dipendenza da gioco.

Il sindaco, nel ringraziare gli intervenuti, ha posto l'accento sulla necessità di creare sinergie per combattere le dipendenze da gioco d'azzardo ed ha ricordato i dispositivi concreti di cui l'Amministrazione si doterà con l'approvazione del RUC.

“Dobbiamo dotare i Comuni – ha affermato – di strumenti per combattere questo fenomeno che sta purtroppo registrando un aumento costante di casi. Dobbiamo individuare percorsi che da una parte consentano sanzioni in caso di mancanze e dall'altra premino chi decide di non alimentare il circuito del gioco. Sono fermamente convinto che con la sensibilità delle Amministrazioni si riesca a trovare la strada giusta per vincere questa battaglia. Per questo a Borgo San Lorenzo abbiamo deciso di inserire nel Regolamento Urbanistico la norma, che abbiamo recepito dalla Regione Toscana, che vieta – ha concluso Omoboni – l’apertura di centri di scommesse e di spazi per il gioco con vincita in denaro ad una distanza inferiore a 500 metri, da istituti scolastici , luoghi di culto, centri socio-ricreativi e sportivi o strutture che operano in ambito sanitario o socio-assistenziale”.