Attualità

Cardiomiopatia, il ruolo centrale del Mugello

L'ospedale entra nella rete dei centri italiani per l’amiloidosi e attiva un ambulatorio per il trattamento delle patologie cardiache

Nel reparto di cardiologia dell'ospedale del Mugello è stato attivato un ambulatorio di cardiomiopatia, gestito dalle dottoresse Serena Poli e Chiara Chiriatti.

L’ambulatorio è stato attivato in concomitanza con il recente ingresso, in virtù del lavoro svolto, della Cardiologia del Mugello nella rete dei centri italiani per l’amiloidosi cardiaca.

"Le cardiomiopatie - spiega l'Asl Centro- sono un gruppo eterogeneo di malattie del muscolo cardiaco frequente causa di scompenso cardiaco, ospedalizzazione e aritmie maligne, nonché possibile causa di morte improvvisa. Tutt’altro che rare, sono spesso poco conosciute e sfuggono alla diagnosi. Una corretta e quanto più possibile precoce diagnosi può modificare il decorso e la prognosi di queste patologie. Da qui l'esigenza di organizzare un percorso clinico dedicato a queste malattie, spesso ereditarie, e l’attivazione all’interno della cardiologia dell’ospedale di un ambulatorio. Quando si parla di ereditarietà significa avere una base genetica e la possibilità per queste malattie di essere più rappresentate in certe aree geografiche. Alcune cardiomiopatie a fenotipo ipertrofico (cioè con un cuore più ispessito del normale), trovano infatti nel Mugello maggiore espressione: fra queste l'amiloidosi cardiaca da transtiretina ereditaria, che ha frequenza endemica nell'appennino tosco-romagnolo per la trasmissione negli anni, di generazione in generazione, di una specifica mutazione genetica.

Considerata una patologia rara, l’amiloidosi cardiaca da transtiretina ereditaria si sviluppa a causa di una proteina mal ripiegata, la transtiretina, che si aggrega sotto forma di fibrille amiloidi anomale. La forma genetica (l’altra tipologia è quella che si sviluppa prevalentemente nel paziente anziano) legata appunto a una mutazione genetica, più frequentemente in Italia è localizzata in Mugello dove questa mutazione pare essersi conservata nel tempo. A questo proposito dalla collaborazione fra i medici della Cardiologia dell'Ospedale per gli Infermi di Faenza e dell’ospedale del Mugello, è nato uno studio osservazionale mirato a identificare la reale prevalenza della cardiomiopatia amiloidotica nell’area dell'appennino tosco romagnolo".