Attualità

Dai sindacati bordate alla città metropolitana

"Si definiscano i confini, non è scontato che coincidano con la ex provincia. Cosa accade dei molti territori montani, delle realtà marginali?"

"Uno dei compiti prioritari che la Legge Del Rio assegna alle Città Metropolitane è quello della definizione del Piano Strategico". 

"Un piano strategico non c'è e la confusione regna sovrana" dicono i tre sindacati confederali che hanno varato un documento molto circostanziato. 

"C'è il problema dei confini - dicono - perché non è scontato che coincidano con quelli dell'ex provincia". Ben “Due prime configurazioni - aggiungono - rimandano ad una esigenza di ridimensionamento dei confini attuali”; “una prima restringe i confini al capoluogo di Firenze ed ai 9 comuni ad esso limitrofi (Bagno a Ripoli, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Impruneta, Lastra a Signa, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa)”, la seconda lega i 9 comuni e Firenze con l'asse metropolitano Prato – Pistoia".

Sempre i sindacati del Mugello considerano "Stucchevole la discussione intorno alla Grande Firenze, Firenze non come motore di occasioni, moltiplicatore di sviluppo e di risorse anche per il territorio, ma solo come soggetto aggregante di altre comunità”. 

“E che cosa accade, si domandano, dei molti territori montani, delle realtà marginali? Si deve aumentare la lontananza e la marginalità o provare a ricucire, a connettere anche in termini di sviluppo ed attrattività?”

Ce ne hanno, Cgil Cisl Uil Mugello anche per la discussione sul sotto attraversamento che definiscono sguaiata: “La Stazione di Campo di Marte è essenziale per i pendolari del Valdarno, della val di Sieve e parte del Mugello. Come si può pensare che possa diventare la nuova Stazione dell'Alta Velocità, peraltro neppure connessa con la tranvia e quindi con S. Maria Novella ed il centro città?”