Lavoro

Altri due licenziamenti, sindacati contro la Rifle

Filctem Cgil e Femca Cisl hanno condannato la scelta dell'azienda e minacciato proteste dopo che già a ottobre erano stati licenziati tre lavoratori

La notizia dei nuovi due licenziamenti alla Rifle di Barberino di Mugello è stata data dagli stessi sindacati Filctem Cgile e Femca Cisl in una nota in cui si legge che "a soltanto un mese di distanza, la Rifle di Barberino di Mugello ha licenziato altri due lavoratori" e "anche in questo caso, come a ottobre, le lettere sono state consegnate senza preavviso ai due lavoratori coinvolti. Nonostante le proteste dei lavoratori, lo sciopero di un mese fa e le rassicurazioni date alla Regione dai dirigenti di Rifle (secondo i quali i tre licenziamenti di ottobre erano una ''operazione chirurgica''), la riduzione del personale continua a ritmo serrato".

Nella nota i sindacati si domandano perché l'azienda non abbia fatto ricorso agli ammortizzatori sociali alla luce delle scelte adottate, visto che, si legge, "l'azienda ha richiesto a molte lavoratrici, di accettare una riduzione dell'orario di lavoro. La richiesta (o forse una minaccia?) è di quelle da far tremare i polsi: o si accettano le riduzioni dell'orario di lavoro, e conseguentemente del salario, oppure l'azienda procederà con ulteriori licenziamenti". Una mossa che per le organizzazioni sindacali si caratterizza come "una vera e propria ristrutturazione aziendale, i numeri di bilancio di Rifle parlano di una forte crisi e l''azienda sta procedendo, senza mezzi termini, a tagliare posti di lavoro". 

I sindacati hanno quindi annunciato una nuova assemblea e la richiesta di una nuova riunione dell'Unità di crisi lavoro della Regione spiegando di valutare anche "nuove forme di lotta che decideremo insieme ai lavoratori".