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Attualità lunedì 01 agosto 2016 ore 17:48

La Tav e quei 31 milioni attesi da vent'anni

I Comuni del Mugello tornano a chiedere i soldi previsti dagli accordi nazionali del 1995 per i lavori dell'alta velocità



MUGELLO — Con la project review del sottoattraversamento Tav di Firenze l'Unione dei Comuni del Mugello torna a battere su un tasto rimasto dolente da 21 anni, cioè i 31 milioni di euro previsti a compensazione dell'impatto per i lavori dell'alta velocità che all'epoca erano 60 miliardi di lire. 

A mettere nero su bianco la richiesta dei soldi è l'ordine del giorno approvato all'unanimità dalla giunta dell’Unione montana dei Comuni del Mugello. Il documento richiama gli atti sottoscritti a livello nazionale dal primo del 1995 al più recente del 2010, sottolineando che “dopo ben 21 anni dalla sottoscrizione dei primi accordi, le istituzioni e la popolazione del territorio meritano da parte dello Stato il rispetto di tali impegni”. Nel testo c'è anche l'elenco delle conseguenze subita dal territorio per i lavori di realizzazione dell'alta velocità, pari a 57 chilometri di fiumi seccati e 24 chilometri di corsi d'acqua la cui portata di è drasticamente ridotta insieme al prosciugamento di 37 sorgenti e di 5 acquedotti.

Ora le richieste dei Comuni convergono sul futuro della Faentina che “con adeguati investimenti su infrastrutturazione ferroviaria e mezzi potrebbe divenire a tutti gli effetti un treno metropolitano, una ‘tramvia’, in grado di collegare velocemente e con più frequenza e con tempi di percorrenza più brevi degli attuali l’area del Mugello a Firenze e viceversa, con un conseguente aumento dell’attrattività e uso del servizio da parte degli utenti e un significativo calo di transito su gomma e traffico per il capoluogo fiorentino”. Della questione, l'Unione dei Comuni intende interessare anche la Città Metropolitana di Firenze.

Per l'assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, però, è tutto "davvero complicato. Lo abbiamo ascoltato molte volte, lo abbiamo ripetuto molte volte anche al governo". "L'osservazione da fare è che questi finanziamenti dovevano essere previsti nelle Finanziarie del 1997-98, momenti in cui ovviamente le casse pubbliche erano molto più capienti da adesso - ha aggiunto Ceccarelli - questi finanziamenti non sono mai stati messi a disposizione. Esistono successivamente atti anche della allora Comunità montana che prevedeva di scambiare questo intervento per l'elettrificazione con il rinnovo del parco rotabile, cosa che è avvenuta quasi totalmente. Direi che noi possiamo sicuramente continuare a supportare la richiesta che viene dal Mugello, ma sapendo che ciò che non è avvenuto nei momenti in cui doveva avvenire, perché questo era previsto dal protocollo e quando le disponibilità economiche erano molto superiori a oggi mi sembra che sia davvero complicato che possa essere recuperato oggi. Però, proviamoci. Continuiamo a mantenere accesa questa richiesta".


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